DIARIO DI BORDO GIORNO 10 - 22 settembre

La giornata sarebbe potuta iniziare molto, decisamente molto meglio. Ma non ci lamentiamo, e comunque andiamo avanti. Arriviamo a San Casciano e tira forte il vento. Di già. Chi conosce il mercato di San Casciano sa bene che è uno dei punti peggiori dove stare quando tira vento. Quando soffia forte non si resiste, porta via tutto. Compreso il nostro gazebo, che purtroppo si è rotto. Ma anche quello del Partito democratico. Quindi, quantomeno, tenuto anche conto del momento elettorale, c’è stata una par condicio. Di aprire il roll up nemmeno se ne parla, speriamo in lunedì prossimo. Altro giro, altra corsa.

Dopo una serie di chiamate, alcuni incontri privati e di nuovo altre telefonate arriviamo a Strada in Chianti per la tradizionale cena dei rioni. La tradizione affonda le radici nell’Ottocento, quando a Strada in Chianti si teneva una grande fiera del bestiame e delle merci: era un’occasione economica fondamentale per la comunità agricola. Col tempo la fiera si è trasformata da evento commerciale a festa popolare, in cui il mercato si è affiancato a spettacoli, cibo e momenti di socialità. Negli anni ’70 e ‘80 la manifestazione ha preso la forma che conosciamo oggi, diventando una sfida tra i cinque rioni storici del paese (Martellina, Borgo, Poggerino, Ruota Cappellina e Palagione). Ogni rione si organizza con sfilate, carri allegorici, giochi e costumi. In palio c’è l’“Orcio”, il trofeo che premia il rione vincitore delle competizioni. L’ultimo giorno, la cena della fiera chiude la manifestazione e raccoglie tutti i rioni insieme, in una sorta di “tregua” dopo le competizioni. È il momento più atteso: la comunità si stringe, si festeggia il rione vincitore e si saluta l’estate.