DIARIO DI BORDO GIORNO 11 - 23 settembre
25 set 2025
Si riparte per il Mugello. Un bel giro. Tante mani strette, tante storie ascoltate, tanta energia per andare avanti, più forti di prima. È questa la Toscana per la quale stiamo lavorando con tutti noi stessi: quella che non tace, nonostante tutto e nonostante tutti. Noi saremo sempre con coloro ai quali non è stata data voce. Ci sono alcune storie, però, che colpiscono più di altre. Alcune vicende che sono incredibili, altre che sono allucinanti. E alcune alle quali risulta davvero credere. Eppure è tutto vero. Come la storia che ci ha raccontato Antonello, veterinario di Borgo San Lorenzo. Ha una clinica veterinaria ben avviata, da anni ormai. Tra poco, andrà in pensione. Ma a proseguire l’attività ci sarà suo figlio, che già da qualche anno lavora al suo fianco. Antonello conosce bene il territorio, così come conosce praticamente tutti gli allevatori della zona. Ci racconta il suo sogno: aprire una clinica veterinaria aperta ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Un presidio necessario per garantire l’assistenza necessaria agli animali in qualsiasi momento.
E qua la prima cosa sconcertante: in tutto il Mugello non c’è una clinica veterinaria aperta 24h/24h. E pensare che ci sono tantissimi allevamenti. Anche prestigiosi. Basti pensare che alcuni vitelli di razza, come ad esempio quelli di chianina, possono arrivare a valere anche 7/8mila euro l’uno. E che durante il parto anche pochi minuti possono fare la differenza tra la vita e la morte per soffocamento. Antonello ci racconta che è sempre reperibile, e che spesso vola la notte a Firenzuola per accogliere nuovi vitelli. Ma qui non è una questione di soldi, è una questione di civiltà. È impensabile che non ci sia un presidio veterinario sempre aperto, e che quindi in tutto il territorio non siano gestibili le emergenze. Ma proseguiamo. Antonello aveva ormai tutto pronto: il fondo, i soldi per comprarlo e quelli per ristrutturarlo ed equipaggiarlo di tutte le attrezzature necessarie per diventare un vero e proprio ospedale per animali. Cosa manca? I permessi, che non arriveranno mai, purtroppo. Antonello ha smesso di crederci. Ma noi no.