LAVORO, IMPRESE E SVILUPPO ECONOMICO
Nel Chianti e nel Mugello, l’agroalimentare e il turismo sono settori forti ma spesso frenati da burocrazia, costi elevati e mancanza di infrastrutture.
Nel Valdarno la crisi del tessile e della manifattura ha lasciato segni profondi, con imprese in difficoltà e giovani costretti a cercare lavoro fuori zona.
A queste difficoltà si aggiunge un problema comune: troppi giovani, pur formati, non trovano occupazione stabile e qualificata nel proprio territorio.
Molti comuni rischiano lo spopolamento se non vengono creati incentivi concreti a investire, innovare e restare.
Occorre che la Regione sostenga con forza i distretti produttivi e attragga nuovi investimenti, valorizzando i prodotti tipici e puntando su turismo e innovazione.
LE MIE PROPOSTE
RILANCIO DEL DISTRETTO TESSILE E MANIFATTURIERO.
La Regione deve attivare un piano straordinario per il tessile e la moda del Valdarno, sostenendo le aziende con incentivi all’innovazione e alla formazione.
SOSTEGNO ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE.
Le micro e PMI sono l’ossatura economica della nostra zona. Vogliamo semplificare l’accesso al credito, riformando Fidi Toscana e creando sportelli territoriali per accompagnare le imprese nei bandi europei.
Meno burocrazia, più consulenza diretta sul territorio.
VALORIZZAZIONE DELL’AGROALIMENTARE E DEI MARCHI TIPICI.
Il Chianti e il Mugello sono territori d’eccellenza per vino, olio, carne e prodotti tipici, anche manifatturieri.
La Regione deve investire su marchi di qualità, filiere corte e promozione internazionale, sostenendo fiere, mercati locali e turismo enogastronomico.
NUOVE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI.
Creare incentivi per start-up e nuove imprese giovanili, mirate sul territorio, soprattutto nei settori agricolo, turistico e tecnologico.
Prevedere sgravi fiscali e contributi per chi apre attività nei piccoli comuni, contrastando lo spopolamento delle aree interne e montane.
RICONOSCIMENTO IGP DEL COTTO DI IMPRUNETA.
Promuovere il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta per il cotto di Impruneta, inserendolo nelle disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy, attraverso una ricognizione e un sostegno mirato alle produzioni artigianali e industriali tipiche non agroalimentari del territorio toscano.